NECESSARIO UNO SHOCK ECONOMICO PER LA RICOSTRUZIONE DI MESSINA E PROVINCIA, BASTA CON LE PATETICHE MACCHIETTE

NECESSARIO UNO SHOCK ECONOMICO PER LA RICOSTRUZIONE DI MESSINA E PROVINCIA, BASTA CON LE PATETICHE MACCHIETTE

“Come era ampiamente prevedibile, accanto al tragico bilancio sanitario che nel nostro Paese sta già contando oltre 16.500 vittime, il maledetto Covid-19 e il conseguente necessario lockdown stanno provocando una vera e propria ecatombe sociale che, nel debolissimo tessuto economico della provincia di Messina, equivale ad uno tsunami senza precedenti. Qualche numero per comprendere le proporzioni delle macerie sociali: in appena due settimane sono quasi 3.500 le richieste di avvio della procedura di cassa integrazione che abbiamo ricevuto da parte delle aziende. Si tratta di una platea di circa 9.000 lavoratori. Numeri paurosi e ancora assolutamente provvisori che rendono l’idea dei danni collaterali che sta producendo la pandemia” lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal-Uil Messina-Palermo. “Insieme a tutte le nostre Categorie, nel mantenere aperti i nostri uffici di Patronato e Caf al servizio dei lavoratori, stiamo operando ininterrottamente e siamo coinvolti nelle previste procedure di consultazione sindacale telematica per garantire in tempi pressoché immediati l’assistenza ai lavoratori e il supporto a tutti i consulenti del lavoro della nostra provincia, ai quali rivolgiamo il nostro plauso per la professionalità e la sensibilità che stanno dimostrando nell’espletamento delle procedure per il riconoscimento della cassa integrazione” hanno continuato i sindacalisti. “La Uil di Messina ha messo in atto ogni azione necessaria per snellire l’iter della programmata consultazione sindacale affinché questo imponente lavoro si possa rapidamente tramutare in concreta liquidità nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori. In questo quadro è fondamentale l’azione dell’Inps affinché si arrivi alla liquidazione delle risorse in tempi rapidissimi: oggi vi sono migliaia e migliaia di famiglie che non hanno assolutamente nulla. Tutti gli attori istituzionali devono, però, essere consci che queste misure, certamente importanti, non basteranno ed è indispensabile che il governo nazionale e quello regionale continuino ad intervenire sapendo, senza ipocrisie di sorta, che nella nostra realtà vi è un esercito di lavoratori a nero che vivono un dramma nel dramma: si tratta di migliaia di famiglie che non riceveranno alcun risorsa dagli ammortizzatori sociali e nei confronti delle quali nessuno può voltarsi dall’altra parte o pensare di abbandonarle” hanno proseguito i due sindacalisti. “Premesso che la salute dei cittadini non è negoziabile e viene prima di tutto, nell’auspicare una conclusione della fase emergenziale, siamo convinti che la crisi economica che ci aspetta è, purtroppo, paragonabile ai postumi del secondo dopoguerra. Pertanto, si deve parlare di ricostruzione e questo potrà avvenire solo attraverso la realizzazione concreta dell’annunciato shock economico, viceversa Messina e la sua provincia saranno destinate al collasso definitivo. E’ necessaria serietà e lungimiranza per elaborare e progettare la ricostruzione. Nell’attesa che questo avvenga ci preme ricordare e ringraziare tutti i lavoratori, commoventi eroi contemporanei, che quotidianamente operano nei vari settori essenziali: dalla sanità alle forze dell’ordine, dai supermercati ai trasporti, dalle banche alle poste e per finire ai tantissimi volontari impegnati a favore delle fasce più deboli. L’emergenza, però, non può diventare un cavallo di troia per cancellare norme e diritti che non sono andati in quarantena e, a partire dal pieno rispetto dei Protocolli sulla sicurezza dei luoghi di lavoro (distanza di sicurezza e dispositivi di protezione individuale), noi vigileremo con forza affinché nessuno pensi ad una deregulation; al contrario è auspicabile valorizzare e premiare i lavoratori che garantiscono i servizi essenziali e contestualmente ripensare profondamente il ruolo della sanità pubblica che negli ultimi venti anni è stata massacrata e saccheggiata dal business e da meschine logiche di profitto da parte di lobby e consorterie varie” hanno continuato Tripodi e De Vardo. “Sarebbe opportuno che il sindaco De Luca, sempre più coinvolto nel machiettistico e patetico furore mediatico, la smetta di dileggiare i lavoratori del comune e delle società partecipate e la finisca con il clima di volgare odio sociale che ha iniettato nella città. Auspichiamo che il sindaco cominci, finalmente, ad attivarsi concretamente per ragionare riguardo un’indispensabile programmazione finalizzata alla ricostruzione economica e sociale. La finisca di emulare e scimmiottare tristi figuri del passato condannati dalla storia che tanti danni hanno provocato al nostro Paese e, nelle more delle infinite dirette facebook, predisponga tutti gli investimenti nelle facoltà dell’amministrazione comunale. Investire e pompare risorse, deve essere questa la parola d’ordine, anche attraverso la riprogrammazione dei fondi Europei; somme da indirizzare al contrasto dell’emergenza ma, soprattutto, per facilitare la ripartenza economica e sociale del nostro territorio. Il Comune deliberi celermente i pagamenti a favore dei tanti fornitori che vantano crediti, al fine di consentire il pagamento dei lavoratori delle medesime imprese” hanno continuato i due dirigenti sindacali. “Giocare a firmare decine di inutili ordinanze per poi fare marcia indietro in quanto sistematicamente stoppate, comprare droni a prezzi ignoti per proferire turpiloqui gratuiti o annunciare di fornire generi di prima necessità ai cittadini in difficoltà salvo poi prevedere parametri di accesso pressoché impossibili, tutto ciò è poco sensato. L’unico imperativo e il preciso dovere che, oggi, una normale amministrazione dovrebbe compiere è il lavoro sinergico con tutte le Istituzioni e le autorità sanitarie, nonché la fornitura di beni di prima necessità a favore delle fasce vulnerabili della società. Purtroppo, a Messina tutto ciò non sta accadendo in quanto assistiamo ad un’inutile baraonda finalizzata esclusivamente all’audience via social. La Uil è pronta a dare il suo fattivo contributo alla ricostruzione di Messina e della sua provincia. E’ un’impresa ardua e complicatissima, ma decisamente non impossibile” hanno concluso Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal-Uil Tirrenica Messina-Palermo.

Messina, 7 aprile 2020